Il fluoro nel prevenire la carie dei bambini | Ep.2

Nel precedente episodio abbiamo spiegato cos’è la fluoroprofilassi, abbiamo visto cosa sono quella topica e quella sistemica, e quali i rispettivi effetti, e abbiamo parlato a lungo di dentifrici al fluoro, come primo degli strumenti di profilassi. Oggi continuiamo con l’analisi di altri strumenti e proviamo a rispondere ad alcune domande importanti, sempre sulla linea di questo podcast. Andiamo!

I collutori al fluoro

Il loro impiego è particolarmente indicato nei bambini a medio e alto rischio di carie che richiedono, appunto, misure di prevenzione aggiuntive. Usare due volte al giorno, regolarmente, i colluttori al fluoro riduce nettamente l’incidenza di carie nei bambini. In genere, i collutori contengono una quantità di fluoro che può variare da 100 a 230 ppm. Se però si considera che la quantità media di collutorio utilizzato è di circa 10 ml, allora si capisce che sotto i 6 anni ne è sconsigliato l’uso a causa della possibile ingestione accidentale. Pertanto, il collutorio al fluoro è indicato per bambini che abbiano minimo quell’età.

I gel al fluoro

Anche l’applicazione di gel al fluoro (che contengono circa 12.500 ppm) è associata a una sostanziale riduzione dell’incidenza di carie. I gel possono essere utilizzati sia dall’odontoiatra sia in famiglia. L’applicazione professionale è consigliata solo dopo i 5-6 anni di età, per le stesse ragioni già viste prima: evitare eventuali rischi da ingestione del prodotto. L’odontoiatra, di solito, procede all’applicazione con frequenza semestrale. In ambito domestico, il prodotto deve essere somministrato in quantità limitate (pea-size, la dimensione di una lenticchia già vista nel precedente episodio parlando di dentifricio) e sotto il controllo del genitore, sempre per evitare il rischio da ingestione.

Chewing-gum e “cibi funzionali”

Diciamo subito che masticare chewing-gum, in questo caso, fa bene: da un lato c’è la stimolazione meccanica, che rimuove residui di cibo e placca dalle superfici dei denti; da un altro lato ci sono la stimolazione del flusso salivare e l’incremento del pH della saliva e della placca: tutto ciò promuove il processo di rimineralizzazione sulla superficie dei denti.

Naturalmente, non stiamo parlando di masticare la classica cicca con cui fare palloni giganti, ma chewing-gum senza zucchero. A oggi, la maggior parte di questi è dolcificata con polioli o dolcificanti artificiali in sostituzione di saccarosio e fruttosio, per evitare giustamente che si formino carie. Ma è bene ricordarlo: il chewing-gum non sostituisce in nessun caso le regolari manovre di igiene orale, poiché la sola masticazione non è in grado di rimuovere i depositi di placca batterica su tutte le superfici dei singoli denti. Questo accade solo con il corretto uso dello spazzolino.

Sempre sui chewing gum. Quelli che contengono fluoro possono risultare utili come unico presidio nella prevenzione della carie unicamente se il contenuto del fluoro stesso è pari ai dosaggi giornalieri consigliati dall’OMS per la fluoroprofilassi sistemica. Ed è quindi bene ricordare che quelli che si comprano nei negozi e nei supermercati ne contengono quantitativi non rilevanti ai fini preventivi. Diverso il discorso per quelli che si vendono nelle farmacie.

Poi ci sono i chewing gum allo xilitolo, elemento che esercita un’importante attività di prevenzione della carie anche sul lungo termine. I chewing-gum che lo contengono possono essere considerati dei functional foods, “alimenti funzionali”, che grazie ad alcuni principi in essi contenuti presentano proprietà benefiche per la salute. Altri functional foods che hanno dimostrato recentemente un’efficacia preventiva della carie sono quelli che contengono, per esempio, la Stevia rebaudiana (zucchero ad alta intensità), l’estratto di corteccia di magnolia e alcuni ceppi di probiotici (es. Lactobacillus brevis CD2). Al momento, tuttavia, l’evidenza scientifica richiede ulteriori approfondimenti a riguardo per chiarirne modalità, frequenza, dosi di somministrazione ed efficacia nel tempo.

Adesso possiamo rispondere ad alcune domande che ci aiutino a sfatare qualche falso mito.

È utile dare le pastiglie di fluoro ai bambini?

Questa domanda genera dubbi e confusione, in parte determinati dall’aggiornamento continuo delle linee guida sulla base di nuovi lavori scientifici, pubblicati praticamente ogni giorno nella letteratura internazionale.

Le raccomandazioni dell’OMS sono chiare:
“L’uso di integratori fluorati è possibile previa attenta valutazione della quantità di fluoro assunta quotidianamente da altre fonti. Gli integratori fluorati devono essere prescritti dal pediatra nei casi di oggettiva difficoltà alla somministrazione topica di fluoro attraverso il dentifricio o come metodica di fluoroprofilassi aggiuntiva nei soggetti a rischio di carie. Tale modalità di fluoroprofilassi richiede tuttavia una compliance elevata da parte della famiglia”.

Fino ai 6 anni di età, pertanto, il fluoro può essere somministrato in due modi:
Modalità numero 1 (dentifricio in dose pea-size). Come abbiamo detto nell’episodio precedente, dai 6 mesi ai 6 anni di età la fluoroprofilassi può essere effettuata attraverso l’uso di un dentifricio contenente almeno 1000 ppm di fluoro, 2 volte al giorno, nella dose detta.
Modalità numero 2 (gli integratori). Vanno usati solo nei casi di oggettiva difficoltà all’uso del dentifricio come unica metodica di fluoroprofilassi e nei soggetti ad alto rischio di carie come metodica aggiuntiva all’uso del dentifricio, e comunque dopo un’attenta valutazione dell’assunzione di fluoro da altre fonti. Queste le dosi, già viste anch’esse nell’episodio precedente:
– da 6 mesi ai 3 anni: 0,25 mg/die di fluoro in gocce;
– da 3 a 6 anni: 0,50 mg/die di fluoro in gocce o pastiglie.

Si possono lavare i denti solo con lo spazzolino, senza dentifricio?

Lo spazzolino esercita un’azione meccanica asportando il biofilm orale (cioè la placca batterica) dalla superficie dei denti. Il biofilm inizia a depositarsi subito dopo aver spazzolato i denti e, se non asportato, dopo 12 ore inizia a produrre gli acidi responsabili della demineralizzazione dello smalto. Pertanto, spazzolare i denti almeno 2 volte al giorno è fondamentale. Nei bambini, oltre allo spazzolino è indispensabile l’impiego anche del dentifricio al fluoro, che rinforza la struttura dello smalto con la formazione di fluoroapatite, remineralizza eventuali aree demineralizzate e ha anche una funzione antibatterica. Quindi la risposta è: no, usate spazzolino e dentifricio, sono entrambi indispensabili per una corretta igiene orale e prevenzione di carie e gengivite.

Si chiude qui l’approfondimento dedicato alla fluoroprofilassi nei bambini. Appuntamento quindi al prossimo episodio di Addenta la salute, il podcast realizzato con la dottoressa Federica Demarosi che ti informa sui rimedi più popolari e smonta i falsi miti sul benessere della tua bocca. A presto.

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