Cancro orale: ecco come controllare la bocca

In questo episodio entriamo nel merito della prevenzione, e facciamo subito una prima importante distinzione: quella tra prevenzione primaria e secondaria.

Per quanto riguarda la prevenzione primaria, partiamo da una premessa: il cancro orale è un tumore strettamente legato agli stili di vita. I fattori di rischio che riguardano l’insorgenza di questo tumore sono ben conosciuti e sono per la maggior parte controllabili. Quindi, se li teniamo lontani riusciamo a rimuovere o a ridurre la possibilità di contrarre la malattia.

I più importanti tra i fattori di rischio sono l’impiego di tabacco in tutte le sue forme e l’uso di bevande alcoliche, anche se non vanno sottovalutati altri aspetti quali dieta, igiene orale e predisposizione individuale. Pertanto azioni tutto sommato semplici – smettere di fumare, ridurre il consumo di alcolici, avere un’attenta igiene orale e abbracciare una dieta ricca di vegetali – sono un vero e proprio punto di partenza della prevenzione del cancro della bocca.

Per parlare invece di prevenzione secondaria, facciamo un passo indietro a qualche anno fa e a un progetto specifico: “Guardarsi in bocca: un gesto semplice per la salute”, ideato dalla dottoressa Demarosi in collaborazione con l’Università Statale di Milano, il Comune di Milano, associazioni scientifiche quali la Società Italiana di Patologia e Medicina Orale e il contributo di diverse associazioni culturali.

Il titolo dice già molto: Guardarsi in bocca è infatti la prima cosa da fare per intercettare precocemente il tumore della bocca. Un gesto semplice e alla portata di tutti. Un gesto che può salvare una vita.

Più specificamente, Guardarsi in bocca significa osservare l’aspetto delle mucose che rivestono la bocca, quindi l’interno delle guance, le gengive, il palato, la lingua – sopra e sotto – le labbra. Non servono strumenti particolari: bastano uno specchio, un lampada e un po’ di tempo e attenzione.

Vediamo ora come osservare bene la propria bocca per identificare eventuali lesioni sospette e capire come si presenta il tumore della bocca. Nel 90 % dei casi quest’ultimo consiste in un’alterazione dell’epitelio di rivestimento della mucosa orale e per questo viene definito carcinoma squamoso o spinocellulare. Il suo aspetto varia da caso a caso; schematicamente possiamo distinguere le lesioni in base alla forma e al colore.

L’alterazione di questo elemento indica in oltre il 90% dei casi la presenza del tumore, che può presentarsi una lesione bianca (+ del 5% dei casi), una lesione rossa (+30%) o una lesione sia rossa sia bianca (+60%). Massima attenzione quindi alla comparsa di macchie colorate su lingua, guance, gengive, e palato.

Altre forme – più rare, sotto al 10% dei casi – in cui si manifesta il cancro della bocca sono le ulcere e le neoformazioni (in pratica, una ferita che non guarisce) o l’aumento di volume in una zona.

Oltre al colore, va posta attenzione anche alla sede in cui appaiono quelle modificazioni. Il tumore della bocca si localizza in oltre il 90% dei casi sul pavimento della bocca (l’area visibile solo sollevando la lingua verso il palato), sulla stessa lingua e sul palato molle. Macchie, ulcere o neoformazioni in queste sedi non devono quindi essere sottovalutate e richiedono un approfondimento diagnostico che inizia con la visita specialistica.

Dobbiamo poi ricordare che il tumore della bocca, nella maggior parte dei casi, è asintomatico, e questo è proprio uno dei motivi per cui spesso viene intercettato e diagnosticato troppo tardi. Se invece si manifestano, i sintomi più comuni sono fastidio e bruciore nella sede della lesione.
Un’altra cosa importante da ricordare, sia come pazienti sia come medici, è quanto stabilito dall’Organizzazione Mondiale della Sanità: “Qualsiasi lesione che non guarisca o migliori sensibilmente dopo 14 giorni dalla rimozione dei possibili agenti eziologici, è da considerarsi potenzialmente maligna e quindi da sottoporre a biopsia ed esame istologico”. Un motivo in più per non sottovalutare alterazioni di colore, forma o consistenza che appaiano nella nostra bocca, andando da un medico per una diagnosi.

Tornando ora al metodo di osservazione, bisogna sapere che normalmente le mucose di rivestimento di guance, lingua, palato, labbra e gengive sono rosee e morbide alla palpazione. Per vedere se questo stato è alterato, basta andare allo specchio e, a bocca chiusa, controllare l’aspetto e il colore delle labbra. Poi si deve aprire la bocca e allontanare le labbra dalle gengive per controllare l’aspetto di queste ultime. Quindi si passa alla lingua, portandone la punta sul palato e controllando l’area sotto di essa (il cosiddetto pavimento della bocca) e poi i margini. Infine, portando la lingua fuori dalla bocca, si osservano il palato e la parte più posteriore del cavo orale.

Il momento migliore per seguire questi semplici passaggi c’è almeno due volte al giorno, tante quante sono quelle in cui ci laviamo i denti. Insomma, non è per nulla complicato ed è un’azione che davvero può salvarci la vita.

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