Salute orale e mortalità da Covid

Negli anni Novanta si è sviluppato un filone di ricerca dedicato alla relazione tra malattie parodontali che colpiscono i tessuti che sostengono i denti e alcune patologie sistemiche. Sono emersi forti indizi e diverse certezze di rapporti significativi tra malattia parodontale (piorrea) e malattie cardiovascolari, malattia diabetica, parti prematuri, patologie della gravidanza e nascite sottopeso e patologie respiratorie.

Nell’ultimo anno i ricercatori si sono chiesti se esista un legame anche tra malattia parodontale, micorbioma orale e gravità della malattia causata dal Covid-19. Il presupposto è che la malattia da Covid-19 è associata a una risposta infiammatoria esacerbata che può avere esiti fatali; infiammazione sistemica tipica anche della parodontite.

Oggi sappiamo che più grave è la forma di Covid-19 e maggiore è la possibilità di complicanze come polmonite, ARDS, sepsi, shock settico e decesso. Lo sviluppo, la gravità e il rischio di complicanze in seguito a un’infezione da Covid-19 dipendono da una serie di fattori dell’ospite e virali che influenzano la risposta immunitaria del paziente. Mentre l’80% dei pazienti con infezioni da Covid-19 hanno sintomi lievi, il 20% raggiunge una forma grave di infezione associata a livelli più elevati di marcatori infiammatori (IL-2, IL-6, IL-10), batteri e conta dei globuli bianchi (neutrofili-linfociti), la cosiddetta sindrome da tempesta di citochine.

La mortalità da Covid-19 è stata associata a livelli sierici elevati di interleuchina-6 (IL-6), proteina C reattiva (CRP), D-dimero e ferritina, suggerendo un chiaro legame tra la gravità della malattia e una iper infiammazione non risolutiva guidata dal virus. Inoltre, la gravità dell’infezione Covid-19 è stata associata a pazienti che soffrono di comorbidità (per esempio, ipertensione, diabete, malattie cardiovascolari), età avanzata e obesità. Va detto che, al momento, i fattori di rischio specifici che portano a esiti clinici peggiori non sono stati ancora ben chiariti.

Queste comorbidità associate a un aumento del rischio di complicazioni e di morte da Covid-19, (diabete, ipertensione, obesità e malattie cardiovascolari) sono le stesse associate a biofilm orali (placca batterica) alterati e alla malattia parodontale, da cui deriva il collegamento tra scarsa salute orale e complicazioni da Covid-19. Infatti, i batteri che causano la malattia parodontale sono responsabili dell’infiammazione sistemica nella batteriemia, nella polmonite e possono arrivare ad avere conseguenze letali.

Il ruolo del cavo orale rispetto al Covid-19 è stato controverso. Mentre alcuni dati indicano un ruolo rilevante della mucosa orale nella trasmissione e patogenicità della SARS-CoV-2, la presenza di malattie al cavo orale come rischio di maggiore gravità del COVID-19 non è stata dimostrata. La parodontite è caratterizzata da un’infiammazione cronica non risolutiva in risposta a una disbiosi del biofilm sottogengivale. L’infiammazione cronica porta frequentemente a un’infiammazione sistemica di basso grado e a un aumento dei livelli di citochine, come Tumour Necrosis Factor-α (TNF-α), Interleukin (IL)-1β, IL-4, IL-6 e IL-10 (Chapple et al., 2013; Acharya et al., 2017), così come CRP e ferritina.

In merito sono interessanti i risultati di uno studio che ha indagato il potenziale legame tra la SARS-CoV-2 e la carica batterica, chiedendosi se i batteri presenti nel cavo orale possano giocare un ruolo nelle complicazioni come la polmonite, la sindrome da distress respiratorio acuto e la sepsi. Questo studio ha anche indagato se il miglioramento della salute orale possa ridurre il rischio di complicazioni da Covid-19. La sua conclusione è che mantenere o migliorare l’igiene orale durante un’infezione da SARS-CoV-2 può essere utile nel ridurre la carica batterica orale e il potenziale rischio di una superinfezione batterica. La scarsa igiene orale è un rischio per le complicanze post-virali, in particolare nei pazienti che presentano biofilm alterati per diabete, ipertensione o malattie cardiovascolari.

Un altro recente studio caso-controllo ha confrontato pazienti con complicazioni da Covid-19 (morte, ricoveri in terapia intensiva o ventilazione assistita) e pazienti Covid-19 senza complicazioni importanti. In entrambi i gruppi di pazienti si sono valutate le condizioni parodontali. Le associazioni tra parodontite e complicazioni da Covid-19 sono state analizzate utilizzando modelli di regressione logistica che tenvano conto di fattori demografici, medici e comportamentali.

Lo studio ha evidenziato che il rischio di complicanze Covid-19 è significativamente più alto tra i pazienti con parodontite da moderata a grave rispetto a quelli con parodontite più lieve o assente. Inoltre, la parodontite ha un impatto significativo sul corso dell’infezione Covid-19, con associazioni significative tra parodontite e complicanze, tra cui morte, ricovero in terapia intensiva e necessità di ventilazione assistita. Allo stesso modo, i livelli ematici di globuli bianchi, D-dimero e proteina C reattiva erano più alti nei pazienti Covid-19 con parodontite, il che può indicare un possibile collegamento con l’infiammazione sistemica. In conclusione, la ricerca ha rivelato che la parodontite potrebbe essere un fattore di rischio per le complicazioni del Covid-19, confermando il legame tra parodontite e progressione più grave del Covid-19.

Per quanto riguarda i meccanismi che possono spiegare la forte associazione tra parodontite e gravità della malattia da Covid-19 sono state fatte numerose ipotesi tra cui:

l’aspirazione di batteri parodontali potrebbe aggravare il Covid-19 inducendo l’espressione dell’enzima di conversione dell’angiotensina 2, un recettore per la SARS-CoV-2, e l’infiammazione da citochine nel tratto respiratorio inferiore;

i batteri parodontopatici potrebbero aumentare la virulenza della SARS- CoV-2 scindendo le sue glicoproteine S;

la cavità orale, e specialmente le tasche parodontali, potrebbero agire come un serbatoio virale;

la produzione di trappole extracellulari per neutrofili è coinvolta nella patogenesi di entrambe le malattie e la forte risposta Th17 nella parodontite severa potrebbe esacerbare la tempesta di citochine nel Covid-19.

Tutti queste ipotesi potrebbero causare un aumento dell’incidenza delle lesioni parodontali, specialmente la malattia parodontale necrotizzante (Npd) durante questa pandemia.

È stato però dimostrato che un trattamento efficace della parodontite migliora i marcatori sierici dell’infiammazione sistemica (CRP, IL-6), così come il controllo metabolico sistemico. Quindi, se si stabilisce un nesso causale tra la parodontite e l’aumento di forme gravi di Covid-19 nei pazienti, stabilire e mantenere la salute parodontale può diventare una parte importante della loro cura.

Se vuoi saperne di più, puoi leggere questi articoli: Could there be a link between oral hygiene and the severity of SARS-CoV-2 infections? e Association between periodontitis and severity of COVID-19 infection: A case–control study

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